Vittoria Soddu nasce a Sassari nel 1986, vive tra il Belgio e la Sardegna. Dopo la laurea triennale in storia dell’arte e arti visive al Goldsmiths College di Londra, consegue un Master al Dutch Art Institute di Arnhem, che conclude con la pubblicazione nel 2011 di Biscotti di Vento, libro d’artista con testi di Manlio Brigaglia, Bianca Pitzorno e Celestino Tabasso. Il progetto si completa con una mostra personale presso Cortesie per gli Ospiti a Sassari. Dopo una ricerca di due anni, realizza nel 2014, in collaborazione con il collettivo SIC di Bruxelles, Back Hill - tales from a parish house, ibrido tra film saggio e documentario. Nel 2015, Soddu partecipa al progetto CinqueD, residenza artistica supportata dal museo MEOC di Aggius, che promuove l’incontro tra cinque artiste sarde. Si affida alla conoscenza della comunità autoctona per esplorare la leggenda del tamburo del diavolo, roccia in bilico sul Monte della Croce che sovrasta il paese. La Voce del Tamburo non racconta il mito ma lo riattiva, attraverso l’utilizzo di un microfono a contatto che registra la vibrazione della pietra, come se nella roccia ci fosse un corpo organico che respira. Nel 2016 il secondo progetto editoriale MicroBook, traccia i dieci anni di attività della cooperativa Micromarchè, attiva a Bruxelles nel settore dell’economia sociale, tramite le voci e i ritratti fotografici dei diversi protagonisti che hanno contribuito alla sua crescita. Unendo un forte interesse per il suono a una già dimostrata attenzione per la collettività, il 2017 vede la maturazione del film Salt in the veins, frutto di una collaborazione con il Trad Academy Sea Shanty Choir di Londra, coro dedicato alla riscoperta della tradizione musicale dei “sea shanties” - canti di lavoro marinareschi. Salt in the veins - sale nelle vene - è un viaggio audio-visivo da cui emergono la corporalità, i ritmi e le tematiche di un genere musicale che al contempo preserva una memoria storica e la reintegra nell’era attuale.