SPIME è un progetto di residenza artistica che si propone di costruire un’occasione di ricerca e produzione agendo sia sul mondo tangibile sia su quello digitale. 

 

Nel titolo cita la definizione di Bruce Sterling, che con il neologismo “spime” (parola formata dalla crasi fra ‘space’ e ‘time’ - spazio e tempo) indica quella categoria di oggetti rintracciabili attraverso lo spazio e il tempo per tutta la durata della loro esistenza (grazie a un sistema GPS), che misurano il contesto in cui si inseriscono, fanno memoria delle informazioni e le comunicano attraverso la nuvola web.

 

Ragionando sull’identità del format residenza nell’era post-digitale, abbiamo creato un piattaforma di ricerca artistica che si muove sul doppio binario materiale-immateriale sia a livello critico-teorico sia a livello produttivo. Come cambia l’esperienza dei luoghi quando la nostra relazione con lo spazio e il tempo non nasce dalla percezione corporea ma dalla fruizione digitale a distanza? Come viene rielaborata l’esperienza corporea nel momento in cui la memoria (umana) della stessa va a stratificarsi con la documentazione digitale di quanto avvenuto? Quanto un’opera d’arte può raccontarci del luogo e delle condizioni in cui è stata prodotta? La fruizione di un’opera d’arte attraverso il mezzo digitale può aprire spunti di riflessione autonomi dalla fruizione fisica dell’oggetto?

 

Gli artisti che prendono parte al progetto sono invitati innanzitutto a interagire con il sostrato in cui la loro residenza si svolge, la Barbagia di Nuoro e, più in senso ampio, la Sardegna. Che abbiano conoscenza diretta dei luoghi, che sia questa filtrata dalla memoria o dalla fruizione a distanza, la loro prima partecipazione al progetto è avvenuta sulla piattaforma SPIME. Attraverso una mappa interattiva georeferenziata, si è creato un flusso di contributi digitali di carattere testuali, audio-visuali o sonori, ma anche appunti di ordine pratico-logistico (dai luoghi da visitare ai fornitori e laboratori artigianali utili al progetto), che tracceranno i primi nodi dell’esperienza di ricerca. Gli artisti possono interagire l’uno con i contenuti dell’altro e sviluppare insieme eventuali nuovi incontri.

 

A questo momento produttivo seguirà un momento di produzione più tradizionale, una residenza a Nuoro. Qui gli artisti lavoreranno per due settimane, incontrando il pubblico in una serie di talk e workshop, e presenteranno i propri lavori alla fine del percorso.